Resine per basi di protesi

La base di una protesi è quella parte della protesi che viene a diretto contatto con i tessuti della bocca e che serve per fare da sostegno per i denti artificiali. Le resine sintetiche sono preferibili per la semplicità di lavorazione. Le resine impiegate per la realizzazione delle basi proteiche devono avere un colore simile a quello delle gengive e devono avere una perfetta adesione ai tessuti della bocca.

Quali sono allora le resine impiegate per la costruzione delle basi? Essi possono essere di tre tipi:

  • Tipo I: resine termopolimerizzabili

  • Tipo II: resine autopolimerizzabili

  • Tipo III: resine termoplastiche.

A prescindere dalla resina utilizzata essa deve avere i seguenti requisiti:

  • Liquido chiaro e privo di depositi o sedimenti

  • Plasticità tale da permettere in condizioni opportune la penetrazione.

  • Non deve presentare bolle o vuoti di qualsiasi genere.

  • Perfettamente incolore

Oggi per la realizzazione di basi di protesi vengono principalmente usate:

  • resine acriliche modificate, che a sua volta possono essere:

    • resine acriliche rinforzate con gomma che presentano una resistenza agli urti circa doppia rispetto a quelle acriliche convenzionali

    • resine acriliche con base di idrossietilmetacrilato che presentano una maggiore elasticità, quindi sono più flessibili e quindi utilizzate per la realizzazione di ribasature parziali.

  • Resine vinil-acriliche: sono ottenute mediante la capolimerizzazione di monomeri vinilici. Vengono forniti sotto forma di materiale gelatinoso oppure in polvere e liquido da miscelare. Rispetto alle altre resine hanno una maggiore densità e un minore assorbimento dell’acqua.

  • Resine polistireniche: il componente base è lo stirolo o stirene. Dalla polimerizzazione dello stirolo (C8H8) si ricava il polistirolo o il polistirene((C8H8)n). in campo dentale viene però utilizzato raramente perchè la sua lavorazione necessita dei processi complessi.

  • Resine fluide: vendute sotto forma di polvere e liquido da miscelare. Una volta ottenuta la resina essa deve essere versata nei muffoli attraverso dei fori fino al completo riempimento. Questa resina ha dei ridotti tempi di lavorazione ma presenta delle porosità a causa del fatto che l’aria non viene eliminata del tutto durante la fase di riempimento. Se manipolato correttamente questo tipo di resina può sostituire le resine acriliche tradizionali offrendo dei costi contenuti.

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