Denti e ferro: correlazioni

 

denti e ferro

Il ferro è un elemento di fondamentale importanza per la salute del nostro organismo. Coinvolto in numerose funzioni fisiologiche, tra cui la formazione dell’emoglobina, della mioglobina e di importanti enzimi metabolici, il ferro è un nutriente molto importante per la normale funzionalità del sistema immunitario e per il normale sviluppo della funzione cognitiva.

Il ferro non viene prodotto dal nostro organismo, ma viene introdotto attraverso la dieta: anche per questo motivo viene definito nutriente essenziale.

Il nostro organismo possiede fin dalla nascita delle riserve di ferro a cui attingere per mantenere i normali livelli organici di questo prezioso minerale. Tuttavia, in alcuni casi, può verificarsi una diminuzione dei livelli di ferro nell’organismo. La carenza di ferro è una condizione che, quando si verifica, può essere correlata anche ad alcune problematiche a livello dentario. Le gengive e la mucosa della bocca, in particolare, in condizioni di ferro basso nell’organismo possono apparire più pallide e fragili. Se alla carenza di ferro si aggiunge anche un deficit di vitamina C, gli effetti a livello della fragilità delle mucose sono più marcati e può aumentare il sanguinamento gengivale.

Quali sono i sintomi correlati al ferro basso nell’organismo?

La quantità di ferro nell’organismo è regolata da una serie di meccanismi che, nel loro complesso, sono definiti metabolismo del ferro. Quando uno o più di questi meccanismi non funzionano in maniera corretta,quando l’apporto di ferro attraverso la dieta è limitato, o quando intervengono condizioni fisiologiche o patologiche che determinano dei sanguinamenti abbondanti o prolungati, possono verificarsi alcuni disturbi.

La carenza di ferro può essere determinata da:

– uno scarso o insufficiente apporto di ferro attraverso l’alimentazione;

-fattori fisiologici che determinanoun’aumentata richiesta organica di ferro (tipica della gravidanza o dell’età della crescita)o una aumentata perdita di ferro a causa, per esempio, dei sanguinamenti mestruali;

interventi chirurgici che hanno provocato abbondanti sanguinamenti;

emorragie;

patologie infiammatorie intestinali che riducono l’assorbimento di ferro a livello del duodeno (es. morbo di Crohn) o la celiachia.

Quando si è in presenza di una carenza di ferro possono manifestarsi alcuni sintomi caratteristici.La sensazione di stanchezza generalizzata e di affaticamento costante (anche quando non si è fatto sport o un’attività fisica intensa) è il primo sintomo che si manifesta in caso di ferro basso nell’organismo. Spesso questa condizione evolve in una condizione di astenia, di generale mancanza di forze e di energie.

Altri sintomi associati alla carenza di ferro sono:

  • pelle e gengive e mucose della bocca di colorito pallido (nei casi di deficit di ferro più importante, magari associato anche a deficit di vitamina C, si può verificare anche una maggiore fragilità delle gengive);
  • mal di testa e cefalea;
  • difficoltà nel prendere sonno;
  • disturbi dell’umore (ansia e irritabilità);
  • difficoltà nel mantenere la concentrazione;
  • vertigini;
  • respiro corto e affannoso;
  • tachicardia;
  • indebolimento delle unghie.

 

Carenza di ferro? Ecco cosa fare in caso di un intervento di implantologia dentaria

 

Prima di ogni intervento chirurgico il dentista prevede sempre una visita di controllo dettagliata per raccogliere i dati relativi al globale stato di salute del paziente. È importante, da parte del paziente, mettere a conoscenza del dentista quante più informazioni possibili relative a eventuali malattie e allergie. Per il dentista è anche importante sapere se il paziente sta assumendo farmaci o se il medico ha diagnosticato uno stato carenziale di alcuni nutrienti. Se il paziente ha una carenza di ferro è bene tenerne conto perché un intervento di implantologia dentaria, che può prevedere una perdita di sangue, può peggiorare lo stato carenziale.

Una carenza di ferro, anche lieve, è diagnosticabile attraverso gli esami del sangue. La quantità di ferro nell’organismo è misurata attraverso:

  • la sideremia, che misura la quantità di ferro circolante legata alla transferrina;
  • la transferrinemia, che misura la quantità di transferrina, la proteina che trasporta il ferro agli organi e ai tessuti dove si verifica la sintesi dei globuli rossi;
  • la ferritinemia, che misura la quantità di ferritina, proteina che regola il deposito e riserva del ferro a livello del fegato, dei muscoli e del midollo osseo.

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