Movimenti mandibolari

Cosa si intende per movimento di un corpo?

Un movimento è un cambiamento di posizione di un corpo nello spazio, questo viene considerato rispetto a un altro corpo fisso detto sistema di riferimento. Il movimento mandibolare è un qualsiasi movimento di posizione che la mandibola è in grado di effettuare rispetto ai piani e agli assi che formano i sistemi di riferimento. L’ampiezza di questi movimenti è vincolata da fattori limitanti, che riguardano i legamenti propri delle articolazioni temporo-mandibolari, e da fattori determinanti, che possono essere sia di natura anatomica che di natura fisiologica.

I movimenti funzionali della mandibola sono quelli legati al fenomeno della masticazione, triturazione e deglutizione del cibo e della saliva. Tutti gli altri tipi di movimenti sono dei movimenti parafunzionali, come per esempio il digrignamento dei denti (detto anche bruxismo), lo sbattimento e il serraggio dei denti.

La mandibola esegue simultaneamente sia movimenti di rotazione che movimenti di traslazione. In entrambi i casi possiamo suddividere il movimento della mandibola in 5 componenti fondamentali:

  1. Movimento di abbassamento mandibolare: ovvero è il movimento che determina l’abbassamento della mandibola e l’apertura della bocca. Per eseguire questo movimento si parte da una posizione di massima intercuspidazione che permette ai condili di compiere un movimento di rotazione sull’asse orizzontale per contrazione dei muscoli sopraioidei, determinando un limitato disserramento dei denti. Successivamente ad una contrazione dei muscoli pterigoidei esterni e sopraioidei si raggiunge una posizione di massima apertura della bocca. In definitiva i condili compiono un movimento di rotazione e di traslazione in avanti e in basso in modo da descrivere un movimento che assume una traiettoria ad “esse”.

  2. Movimento di innalzamento mandibolare: in questo movimento le traiettorie dei condili e dei menischi e l’escursione della mandibola ripetono in maniera inversa i movimenti sopra descritti. Quando non vi è del cibo intervengono i movimenti dei muscoli elevatori della mandibola, quando invece è presente del cibo sono prevalenti massetere e pterigoideo interno.

  3. Movimento di protrusione: questi movimenti si svolgono in due tempi: nel primo la mandibola si sposta nel senso postero-anteriore eseguendo il movimento protrusivo vero e proprio, fino ad ottenere il contatto con i margini anteriori incisivi; nel secondo tempo l’arcata dentale inferiore si abbassa fin quando gli incisivi inferiori si portano più avanti dei superiori.

  4. Movimento di retrusione:è un movimento che permetta alla mandibola di ripete all’inverso i movimenti di protrusione.

  5. Movimento di lateralità:in ognuno dei movimenti di lateralità destra e sinistra distinguiamo:

    • lato di lavoro, che corrisponde al lato in cui si sposta la mandibola

    • lato di non lavoro o di bilanciamento che è quello controlaterale.

Nello spostamento laterale non sempre il condilo del lato di lavoro ruota sull’asse verticale, ma la rotazione si può combinare con un movimento di traslazione, che prende il nome di movimento di Bennett. Questo movimento può assumere qualunque direzione e il condilio di lavoro può muoversi:

  • verso l’esterno (latero-trusione)

  • verso l’esterno e contemporaneamente in avanti (latero-protrusione)

  • verso l’esterno e all’indietro (latero-retrusione)

  • verso l’esterno e in alto (latero-surtrusione)

  • verso l’esterno e in basso (latero-detrusione)

  • con un possibile abbinamento dei precedenti.

2 Risposte

  1. Pasquale Maggio ha detto:

    “Movimenti mandibolari”, testo didattico in breve utile alla comprensione della definizione dei movimenti stessi.Troppo succinti la descrizione de i fattori limitanti e determinanti!

  2. fortunata simonelli ha detto:

    molto interessante, spiegato bene .

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