Resine per ponti e corone

Le superfici vestibolari delle corone denti e dei ponti denti possono essere rivestite con resine, al fine di conferire loro un aspetto del tutto simile a quello dei denti naturali, che ancora possono essere presenti nella bocca del paziente.

Ma in questo caso la scelta dei prodotti deve essere molto accurata proprio per non far notare la differenza dei denti.

Quali prodotti tra una vasta gamma a disposizione occorre, allora, scegliere?

La scelta deve ricadere tra:

  • resine acriliche: sono fornite sotto forma di polvere e liquido da miscelare. Presentano una composizione simile alle resine utilizzate per la costruzione delle basi protesiche. La struttura metallica, la cui superficie vestibolare è stata modellata in cera, viene messa in muffola; in seguito viene modellata la cera e nella viene messo il miscuglio di resina. Per ottenere la riproduzione fedele del colore dei denti naturali del paziente occorre sovrapporre vari strati di resina ciascuno con colore e caratteristiche diverse.

  • resine vinil-acriliche: che sono termopolimerizzabili, che sono lavorate allo stesso mode delle resine acriliche.

  • resine acriliche modificate: vengono fornite sotto forma di polvere e liquido anch’esse termopolimerizzabili. La polimerizzazione deve essere eseguita a una temperatura di 120°- 130°, sotto pressione, questo procedimento permette di risparmiare tempo e rispetto a quello che viene eseguito per le altre resine acriliche. Dopo essere state miscelate e portate a uno stato pastoso vengono modellate direttamente allo sulla struttura metallica della corona o del ponte.

  • resine acrile contenenti particelle di silice trattate con silani: anche questo tipo di resine vengono fornite sotto forma di polvere e liquido. Il suo trattamento è simile alle resine acriliche modificate.

  • resine contenenti monomero BIS-GMA o monomero di Browen: il monomero di Browen è un prodotto ottenuto in seguito alla reazione tra una resina epossidica con un acido metacrilico. Il trattamento è simile a quelli precedenti dato che sono forniti sotto forma di polvere- liquido ma a differenza delle altre resine presentano una buona durezza e resistenza all’usura.

  • resine composite a base di monomero di Browen: queste resine sono già fornite sotto forma di pasta già pronta all’uso. La pasta è contenuta in apposite siringhe pronta per essere adattata alla struttura metallica. Dopo l’applicazione la protesi viene messa in un apparecchio e sottoposta all’azione di un fascio di luce, che presentano un apposita lunghezza d’onda. Questo procedimento fa si che la polimerizzazione avvenga nel giro di pochi minuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *