Come tenere puliti i denti?
Sei italiani su dieci non vanno dal dentista. Il risultato è : bocche sempre più rovinate un preoccupante 10% di popolazione che soffre di edentulismo (mancanza totale di denti). Questo è quanto emerge da una recente indagine Istat.
Tra i dati emersi notiamo che ben il 39% di coloro che si sono recati dal dentista lo hanno fatto per un motivo estetico, infatti, noi italiani siamo i primi al mondo nell’uso degli apparecchi dentari, con un milione di impianti all’anno e gli sbiancamenti dei denti hanno registrato un aumento del 30%. Dall’altro canto però possiamo dire che dieci milioni di giovani sotto i 24 anni non si lavano quasi mai i denti. Le conseguenze sono chiare: bel il 71% tra i 20 e i 35 anni ha problemi di carie, gengiviti, tartaro e tasche parodontali.
La colpa di tanta incidenza di problemi dentali è da attribuire ad una scarsa, o totalmente assente, igiene orale e di un uso scorretto dello spazzolino. I denti andrebbero spazzolati entro 20 minuti dalla conclusione del pasto, per evitare l’attaccamento della placca batterica. Lo spazzolamento da sinistra a destra, che siamo abituati a fare, è inefficiente, poichè trascina la placca batterica e la deposita negli interstizi dentali, dove ristagna, favorendo l’insorgere di tartaro e carie. Inoltre tale pratica tende a distaccare la gengiva dai colletti dentali producendo le recessioni gengivali, antiestetiche e fastidiose, in quanto aumentano la sensibilità al caldo e al freddo.
I denti andrebbero spazzolati dall’alto in basso, dalla gengiva verso il dente, con un inclinazione di 45 gradi per rimuovere la placca da sotto il colletto gengivale dei denti superiori. Per i denti inferiori il movimento corretto è dal basso verso l’alto; questa operazione va ripetuta sia sulla parte esterna della dentatura, sia su quella interna, la quale viene spesso trascurata perchè di più difficile accesso. La pulizia della parte masticatoria dei denti posteriori va effettuata spazzolando dal dietro verso l’avanti e viceversa e, solo successivamente, con un movimento laterale, che favorisce la pulizia degli interstizi tra i denti.
Per eliminare la placca è indispensabile l’uso del filo interdentale, l’accumulo di placca in questa zona può causare infiammazioni della papilla, ovvero la gengiva interdentale, che se trascurata può evolvere in piorrea. Il filo interdentale va inserito tra due denti, spinto delicatamente fino a toccare la gengiva e tirandolo verso l’esterno, facendolo aderire bene alla parete del dente. L’azione va ripetuta due volte per interstizio, una per ogni dente che condivide lo stesso interstizio. Esistono diversi tipi di filo interdentale: molto buoni sono quelli piatti, a nastro, che si inseriscono molto bene negli interstizi stretti dei soggetti con problemi di affollamento e non si sfilacciano, ma rimangono integri.