Estrazione del dente del giudizio: quando l’operazione diventa necessaria

I denti del giudizio rappresentano spesso un pensiero per molti italiani e italiane. Vengono chiamati così per via di una loro particolarità: tendono a spuntare superati i 18 anni, dunque seguono di parecchio tempo la comparsa degli altri denti. Vengono definiti anche “ottavi”, per via della loro posizione sulla dentatura. Ad ogni modo, alle volte si richiede la loro estrazione, per una serie di motivi diversi. Accade soprattutto quando questi denti rimangono inclusi nell’osso mandibolare o mascellare, oppure nelle gengive. Di solito nel 30% di queste casistiche il dentista consiglia sempre l’estrazione del dente o dei denti del giudizio. Di conseguenza è bene approfondire il discorso così da capire quando l’operazione si rende necessaria.

 

Perché è necessario togliere i denti del giudizio

 

Come spiegato anche in questa pagina di Hdental, una delle cliniche italiane di riferimento del settore, l’intervento di estrazione del dente del giudizio è oramai piuttosto sicuro, oltre che necessario per diversi motivi. Prima di tutto l’inclusione del dente potrebbe dar vita alle tasche mandibolari: si tratta di un rischio che può poi essere alla base di malattie gravi come gli ascessi parodontali, le carie e le gengiviti. Ciò avviene a causa dell’intrusione dei batteri all’interno di queste tasche: una problematica che produce la corrosione del dente e delle strutture ossee che lo sostengono. Poi esistono altre casistiche: ad esempio, la presenza di questi denti potrebbe creare dei problemi a livello di chiusura della bocca e della mandibola. Oppure potrebbero nascere dolori o altri sintomi fisici di difficile sopportazione. La loro fuoriuscita può anche causare dei problemi di allineamento, rovinando l’ordine della linea della dentatura.

 

Intervento ai denti: come prepararsi e come si svolge

 

La chirurgia orale, conosciuta anche con il nome di Odontostomatologia, richiede sempre una preparazione attenta da parte del paziente, per evitare poi di incorrere in complicazioni dopo ogni intervento. In particolare, nei giorni che precedono l’estrazione del dente del giudizio, il paziente dovrà procedere ad una pulizia accurata dei denti. Inoltre, in questa fase preparatoria si consiglia anche l’utilizzo del collutorio: utile per abbattere il rischio delle intrusioni batteriche. Arrivati all’intervento, di solito viene applicata un’anestesia locale: quando la zona viene desensibilizzata, il dentista procede alla rimozione del dente del giudizio usando la strumentazione apposita. Se il dente risulta essere bloccato, lo specialista dovrà probabilmente incidere la gengiva per facilitarne l’estrazione.

 

Come comportarsi dopo l’intervento

 

Esistono una serie di pratiche particolarmente consigliate a seguito dell’estrazione di un dente del giudizio. Per via del sanguinamento della gengiva, ad esempio, sarebbe meglio dormire con la testa rialzata: dunque utilizzando un secondo cuscino di supporto. Inoltre, si consiglia di mantenere il bendaggio sulla zona per almeno mezzora. Per contenere il dolore, invece, è sempre bene assumere dei farmaci antidolorifici poco prima del termine dell’effetto dell’anestesia. Le applicazioni di ghiaccio sulla mascella sono raccomandate per far ridurre il gonfiore. Gli antibiotici, invece, sono utili per prevenire eventuali infezioni ma vanno utilizzati solo con prescrizione medica. Ad ogni modo, sarà il dentista a fornire tutte le istruzioni del caso al paziente. Infine, in generale, è bene preservare la salute dei denti anche passando dall’alimentazione, questi sono i cibi da prediligere.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *