Forze che agiscono sull’apparato masticatorio
Quali sono i muscoli che interessano la masticazione?
I muscoli masticatori sono massetere, temporale, pterigoideo esterno e interno di entrambi i lati. La forza che essi esercitano su tutti i denti è di circa 220-260KG. Il punto di applicazione di queste forze è in relazione allo stato della bocca e delle superfici occlusali, mentre la pressione esercitata sui denti dipende dal cibo interposto tra loro. In presenza di quadri patologi, come il bruxismo, possono formarsi faccette d’usura o abrasioni di grave entità con possibile scopertura della dentina.
La struttura del cranio si può approssimare a un telaio tridimensionale scomponibile in una parte impari triangolare a base inferiore e due parti uguali e simmetriche a forma di trapezoide. I lati della parte impari triangolare sono costituiti dai pilastri canini del mascellare. Le due parti centrali sono unite con osso centrale, con lo zigomo e con la mandibola. Osservando, invece, la faccia dalla parte inferiore della base cranica possiamo riscontrare l’arco di volta orizzontale, il pilastro pterigoideo, il pilastro palatino e mascellare; questi costituiscono il palato duro. Il legamento periodontale è un particolare dispositivo che unisce saldamente il dente al proprio alveolo.
Un corpo si trova in equilibrio quando pur essendo sottoposto a diverse forze contrapposte rimane lo stesso in quiete. Nel caso dell’occlusione si dice che i componenti dentali rimangono in equilibrio, quando non subisce spostamenti verso nessuna direzione. È opportuno studiare lo stato di equilibrio di ciascun dente sia nella posizione di riposo della mandibola sia durante la massima intercuspidazione.
Quanli sono le fasi di equilibrio dei denti?
Le fasi di equilibrio si possono suddividere in:
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Equilibrio vestibolo-linguale degli incisivi: nella posizione di riposo della mandibola gli incisivi superiori e inferiori non realizzano alcun tipo di contratto tra loro e quindi in questo caso l’equilibrio è dipende esclusivamente dal tono dei muscoli ad azione opposta (ovvero il muscolo orbicolare delle labbra e dai muscoli della lingua).Nella posizione di massima intercuspidazione invece il bordo degli incisivi centrali inferiori sfiora la faccia palatale dei centrali superiori, effettuando spingendo in direzione vestibolare il suo omologo superiore. Quest’ultimo controbilancia questa forza esercitando una forza uguale e contraria che tende a spingere l’incisivo inferiore in direzione linguale. La risultante di queste forze è quindi nulla e l’equilibro è raggiunto.
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Equilibrio vestibolo-linguale dei denti latero-posteriori: in posizione di riposo della mandibola i denti non realizzano alcun contatto, poiché tra le arcate è presente uno spazio libero interocclusale. Nella posizione di massima intercuspidazione i denti latero-posteriori entrano in contatto tramite piani inclinati delle proprie cuspidi. Le pressioni esercitate sono dirette verso la lingua o verso il vestibolo. In entrambi i casi la parte superiore e quella inferiore applicano delle forze su piani inclinati che hanno componente di uguale intesità ma di verso opposto; ciò ne determina l’equilibrio.
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Equilibrio biostatico mesio-distale: nella posizione di riposo della mandibola tra le due arcate non è presente alcun contatto. Mentre, nella posizione di massima intercuspidazione l’equilibrio mesio-distale dei denti è assicurata non solo dall’azione di blocco dei denti contigui ma anche dall’azione svolta dai piani inclinati dei denti antagonisti.
Se sulle arcate vengono a mancare uno o più elementi dentali si producono notevoli e gravi squilibri biomeccanici che si riscuotono su tutto il sistema stomatognatico, alterando così la masticazione. La perdita un solo elemento dentale è tollerata solo per un breve periodo. In seguito infatti gli altri denti si spostano verso il componente mancante alterando le condizioni di equilibrio mesio-distale.