Legami chimici e l’unione tra gli atomi

Quando due atomi si trovano a una certa distanza nascono delle forze tra di essi che influenzano la formazione di diversi legami chimici.

Sappiamo che una molecola è l’insieme di due o più atomi legati tra di loro tramite dei legami e viene indicata con una formula che esprime quanti e quali atomi sono presenti in essa.

Il numero di legami chimici che un atomo è in grado di effettuare è detto valenza.

Gli elementi che non sono stabili legandosi con altri elementi tendono a raggiungere l’ottetto elettronico simile a quello del gas nobile che lo precede. Ciò può avvenire tramite due tipi di legame:

  • Legame chimico primario: ce ne possono essere di tre tipi:

    • Legame ionico: un atomo cede uno o più elettroni a un secondo atomo. La cessione di elettroni rende l’atomo interessato uno ione positivo quindi un catione, viceversa l’atomo che acquista gli elettroni diventerà un anione. Gli ioni originati si attraggono reciprocamente generando la molecola.

    • Legame covalente: gli atomi interessati in questo legame condividono due elettroni del loro strato più esterno. Le forze attrattive tra questi atomi sono molto forti tanto che risulta molto difficile scindere un tale legame. Il legame covalente puro si instaura tra atomi dello stessa specie, mentre quello polare si forma con atomi di specie differente.

    • Legame metallico: è il legame che caratterizza i metalli allo stato solido. In un metallo gli atomi perdono i loro elettroni di valenza trasformandosi in cationi. Gli ioni si dispongono in modo da formare strutture geometriche ben definite. Gli elettroni di valenza non appartengono più ai singoli atomi, ma sono liberi di muoversi tra i vari cationi. La disposizione regolare dei cationi è detta reticolo cristallino, mentre gli elettroni delocalizzati formeranno una nube elettronica.

  • Legami chimici secondari: sono dei legami più deboli di quelli primari che si basano sulle forze intermolecolari, ovvero le forze di attrazione tra le cariche positive e negative dette anche forze di Van Der Waals. Se queste forze di attrazione si hanno tra un polo positivo di una molecola e uno negativo di un’altra molecola allora il legame risulta più saldo, altrimenti se sono interessate delle molecole apolari la forza di attrazione interessa solamente gli elettroni distribuiti simmetricamente. Questo ultimo legame dipende quindi dalla temperatura che aumenta l’agitazione delle particelle.

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