Niente soldi per curare e prevenire? Si muore. Ecco la storia di Tania

La ricordate? Meglio non dimenticare storie tristi come questa, causate anche dalla crisi…
Per motivi economici non poteva andare dal dentista e una
semplice carie trasformata in ascesso ha provocato l’infezione polmonare che ha
portato alla morte di Tania, la ragazza di diciotto anni siciliana (Palermo)
che ha colpito media, cittadini e istituzioni.

Tania abitava nel quartiere
Brancaccio di Palermo e aveva trascurato la patologia dentale che le ha causato
la morte. Non poteva permettersi di pagare il dentista, ma l’evoluzione
dell’infezione non ha aspettato il rimpinguarsi delle finanze necessarie per
pagare un intervento di devitalizzazione e pulizia. Così dopo un malore e uno
svenimento Tania viene portata di corsa al pronto soccorso, Ospedale Civico, e
tra giovedì e venerdì muore per uno shock settico polmonare. Esiste un sistema
sanitario lentissimo e disorganizzato e una sanità privata con costi al salasso
per un’operazione, un’analisi o un intervento che per tanti motivi, non solo
economici, saltano in uno studio privato diventano un diritto alla salute
insostenibile. Non curarsi e non sottoporsi a controlli di salute periodici e
ordinari è un rischio grosso, vale per i denti e per qualsiasi altro ambito
medico. Il dentista e la salute orale viene sempre messa all’ultimo posto
spesso per mancanza di vera conoscenza delle conseguenze che può portare un
processo di erosione invisibile o una carie non curata adeguatamente, ma la
maggior parte delle persone rinuncia al dentista perché lo considera una spesa
eccessiva.

Tania aveva quattro fratelli, un padre barista che aveva
lasciato la casa e una madre che lavorava come donna delle pulizie. Morire per
un problema dentale è rarissimo ha spiegato uno dei dentisti intervistati e ci
si chiede come possa essere successo che una ragazza sia morta per un problema
di salute mentale che oggi vede le migliori tecniche di cura. Sono state aperte
anche delle inchieste per capire l’excursus medico che ha accompagnato la
ragazza dall’evolversi della malattia fino al decesso. Intanto, Francesco
Tanasi, Segretario nazionale della Codacons spiega: l’11% degli italiani
rinuncia alle cure perché non ha le possibilità economiche, e nel caso delle
visite odontoiatriche la percentuale sale al 23%. In Sicilia la situazione e’
addirittura peggiore. Chi non può permettersi un medico privato, si rivolge
alla sanità pubblica, settore dove però le liste d’attesa sono spesso
lunghissime, al punto da spingere un numero crescente di utenti a rinunciare
alle cure.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *