Fasi di lavorazione per il completamento di una protesi in resina

Una volta scelta, miscelata se occorre, e lavorata la resina dentale con il processo di polimerizzazione, quali sono i procedimenti da attuare per completare la protesi su cui si sta operando?

La fase successiva è la formatura. Occorre distinguere due tipi di formatura:

  • formatura per compressione: questo procedimento si avvale di particolari contenitori metallici, generalmente di bronzo, chiamati muffole, mostrate in basso. Vi sono vari tipi di muffole ma in quelle tradizionali e comunemente in uso possiamo distinguere:

    • una parte superiore, che ha una forma di anello con bordi più alti della base e un coperchio mobile,

    • una parte inferiore, formata da una specie di scatola, con bordi non troppo alti e un tappo sul fondo.

Figura1 Parte61

Dopo la prova di congruenza, che viene eseguita dall’odontoiatra direttamente nella bocca del paziente, le protesi ritornano in laboratorio. Le parti interne per la muffola vengono lubrificate per facilitare il recupero della protesi dopo la polimerizzazione. Viene preparata una miscela in gesso con la quale viene riempita la parte inferiore della muffola. Si pone nella muffola il modello della protesi, posizionandola nella parte con il gesso morbido lasciando libera la zona relativa alla protesi. A indurimento avvenuto si isolano le superfici per evitare che la parte superiore dello stampo vi aderisca. Il riempimento della parte superiore può avvenire:

      • riempimento in un unica soluzione: viene riempita la parte superiore della muffola con il gesso duro in modo da adattarla perfettamente alla parte inferiore.

      • riempimento in due fasi: si esegue coprendo con gesso di tipo alfa solo gli elementi dentari e i margini gengivali, creando uno spessore di 5-8mm. Una volta indurito il primo strato di gesso si sovrappone una miscela di gesso e si completa il contro stampo.

      • riempimento in tre fasi: consiste nel realizzare con una miscela extra dura di gesso e applicarla sui denti e negli spazi interdentali. Si posiziona la parte superiore della muffola, con una miscela di gesso extra duro, e la si riempie fino a coprirne un primo strato. Quando questo diventa duro si ricopre per la terza volta con il gesso il centro dello stampo.

Una volta eseguiti questi passaggi la resina scelta viene posizionata sullo stampo e si contrappongono le due parti della muffola interponendo un foglio di polietilene per facilitarne la riapertura dopo la pressatura. La pressione deve essere esercitata in modo graduale e continuo.

  • formatura per iniezione: prevede l’impiego di particolari apparecchiature, per iniettare la resina. Prevede inoltre anche l’utilizzo di muffole speciali, come quella mostrata nella figura in basso,dove è possibile creare un canale che serve per defluire nella forma la resina iniettata sotto pressione. Queste muffole presentano nella parte superiore un foro nel quale viene inserito un cilindro metallico munito di un pistone che contiene la resina. Il ciclo di polimerizzazione viene realizzato elettricamente o mediante immersione in acqua calda.

Figura2Parte61

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