Fisiopatologia: cefalee con aura e nevralgie ai denti

In questo post ci concentreremo sulla fisiopatologia, parlando delle cefalee con aura e delle nevralgie ai denti.

Cos’è la cefalea?

La cefalee con aura è una malattia la cui causa è sconosciuta, spesso legata a precedenti familiari. Fa parte delle sindromi dolorose cranio-facciali. Presenta caratteristiche cliniche relativamente costanti. Le cefalee possono essere:

  • Cefalee essenziali. Sono dette anche emicranie perché il dolore è unilaterale, insorge rapidamente, aumenta gradatamente e in poco tempo raggiunge livelli insopportabili.
  • Cefalee sintomatiche. Sono il sintomo di alcune condizioni patologiche come infezioni sistematiche generali, tumori, malattie alle strutture oculari, delle orecchie, del naso, dei seni, dei denti; malattie ai legamenti, alle articolazioni, ai muscoli del plesso cervicale.

Le cefalee con aura sono quelle più diffuse e la manifestazione consiste nell’avere sintomi visivi quali: lampi, scintille luminose o bagliori accompagnati da annebbiamento della vista.

Cos’è la nevralgia?

La nevralgia è un dolore dovuto a lesione irritativa di uno o più nervi sensitivi. E si divide in:

  • Nevralgie primarie, essenziali o idiopatiche. Sono nevralgie che in un primo tempo non hanno una causa apparente. Principale responsabile della malattia è un’ipossiemia generalizzata della porzione centrale del nervo. Tali nevralgie sono caratterizzate da crisi di dolore improvviso e intenso.
  • Nevralgie secondarie o sintomatiche. Sono il sintomo di alcuni quadri morbosi come malattie nervose, cicatrici, stati tossici e processi infetti come herpes e influenza. In queste nevralgie il dolore è continuo e dura a lungo.

Nevralgia del trigemino

La nevralgia del trigemino in genere risulta localizzata a una sola delle tre branche. Se ne distinguono due tipi:

  • Nevralgia essenziale del trigemino. È una sindrome nella quale non è possibile rilevare una causa ben determinata, vi sono solo delle condizioni di predisposizione come: diabete mellito; malaria non curata; ipertensione. Il dolore insorge improvvisamente e inizialmente è di breve durata, per poi arrivare ad un massimo di due minuti. Al dolore si accompagnano altri sintomi quali lacrimazione, arrossamento; in altri casi il dolore risulta più profondo e interessa le arcate dentarie, il palato e la regione linguale. Lo sviluppo di un piano terapeutico, nel caso di nevralgia essenziale, è problematico. Di volta in volta si può tentare con mezzi farmacologici, fisici ed interventi chirurgici.
  • Nevralgia sintomatica del trigemino. Questa sindrome si può collegare ad alcune malattie infettive come la malaria e il tifo; a malattie metaboliche come il diabete; a intossicazioni croniche; ad alcune patologie dentarie e parodontali, denti inclusi. Tale nevralgia secondaria è caratterizzata da dolore meno violento e relativamente continuo. Stabilire una diagnosi per la sua cura presenta gravi difficoltà, infatti vi è l’esigenza di ricercare la sua origine con indagini cliniche, radiografiche e con analisi di laboratorio. La terapia consiste nel trattamento della patologia che ha causato la nevralgia.

Nevralgia del glossofaringeo

Per il nervo glossofaringeo distinguiamo:

  • Nevralgia primaria del glossofaringeo. Insorge con accessi dolorosi che iniziano nella regione della base della lingua e della tonsilla palatina; prosegue verso l’angolo della mandibola e l’orecchio. Solitamente è scatenata dalla ingestione di cibi solidi, dallo starnuto, dallo sbadiglio ecc. Esistono due tipi di terapia: medica, basata sull’uso di analgesici tradizionali, e chirurgica, consistente nella resezione del nervo.
  • Nevralgia secondaria del glossofaringeo. Generalmente associata a neoplasie del rinofaringe o della base della lingua e a tumori che ledono il nervo nel tragitto endocranico. Solitamente, con questa sindrome, il dolore è continuo con evoluzione progressiva. La terapia consiste nel rimuovere la neoplasia responsabile della lesione.

Il mal di testa o cefalee con auraNevralgie facciali

La nevralgia del nervo facciale presenta tutti gli aspetti della sindrome nevralgica: intensità, rapidità, brevità e costanza. Il dolore parte dal condotto e si estende anche al padiglione auricolare e alla zona anteriore ad esso. Distinguiamo:

  • Nevralgia genicolata. È causata dall’irritazione traumatica o infiammatoria delle fibre sensitive somatiche. Questa sindrome, molto rara, è caratterizzata da un dolore acuto ed improvviso che colpisce la profondità dell’orecchio e del meato esterno. L’unico trattamento possibile è la resezione del nervo intermedio.
  • Nevralgia sfenopalatina. Dipende da una disfunzione delle fibre viscerali efferenti. Il dolore è limitato alla metà superiore del viso, si manifesta è prevalentemente durante la notte ed è accompagnato da lacrimazione e senso di ingorgo alla radice omolaterale. Il dolore può essere alleviato mediante antiserotoninici; se questi non sono sufficienti si ricorre all’intervento chirurgico.

Sindromi legate al nervo ipoglosso

Le sindromi legate a questo nervo sono due:

  • Sindrome deficitaria. In caso di paralisi bilaterale si hanno disturbi della fonazione, della deglutizione e della masticazione; se invece la paralisi è unilaterale la sintomatologia è meno appariscente.
  • Sindrome irritativa. E’data da uno spasmo. La lingua viene spinta violentemente verso il palato o verso i denti, tanto da essere lesa. Essendo spasmo, viene esagerato dalle emozioni e cessa nel sonno.

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