Frattura mandibola e mascellare superiore

La frattura mandibola come più genericamente le fratture dei mascellari si associano, spesso, a lesioni dei muscoli, dei nervi della faccia e dei denti; ne consegue che, oltre all’estetica, vengono anche danneggiate le funzioni masticatoria e mimica.

Frattura mandibola e mascellare superiore

Vi sono fratture causate dal trattamenti di alcune malformazioni congenite; fratture patologiche; fratture traumatiche.

Al giorno d’oggi le cause più frequenti delle lesioni traumatiche dei mascellari sono rappresentate da incidenti stradali, infortuni sul lavoro, incidenti sportivi, fratture da arma da fuoco.

Fratture del mascellare superiore

Tali fratture vengono classificate in:

– fratture che non alterano l’articolato dentario;

– fratture che alterano l’articolato dentario;

– fratture complesse.

Fratture che non alterano l’articolato dentario

Fratture dell’apofisi montante del mascellare superiore. Provocano disturbi della lacrimazione, ecchimosi sottorbitaria, moderata epistassi.

Fratture della volta palatina. Possono interessare anche l’osso palatino e, se la perdita di sostanza è notevole, può rimanere una fistola naso buccale.

Fratture del bordo alveolare del mascellare superiore. Spesso sono associate all’apertura del seno mascellare.

Fratture del’apofisi zigomatica del mascellare superiore. Si ha infossamento della regione zigomatica.

Fratture del margine orbitario. Possono verificarsi per un trauma indiretto, in questo caso la localizzazione è laterale e obliqua; oppure per trauma diretto, in questo caso si ha la localizzazione mediana e verticale della rima della frattura.

Fratture della parete esterna del seno mascellare. Si associano a fratture dell’osso zigomatico e delle ossa nasali.

Fratture del pavimento dell’orbita. Possono essere suddivise in fratture con caduta, o con sollevamento del piano orbitario.

Fratture del pavimento del seno mascellare, della volta palatina e alveolo-dentali. Tali fratture sono determinate da traumi diretti.

Fratture che alterano l’articolato dentario

Sono fratture che modificano l’occlusione dei denti. Possono essere trasversali e verticali.

Fratture trasversali. Causano l’interruzione del complesso maxillo-zigomatico a tre diversi altezze, studiate a classificate da Le Fort a seconda della loro localizzazione e dei corrispettivi sintomi.

Fratture verticali. Sono fratture rare; comportano la disgiunzione mediana da due mascellari superiori e la frattura doppia verticale.

Fratture complesse

Tali fratture comprendono l’associazione di più fratture che interessano il massiccio frontale. Quest’ultimo è protetto da tre sporgenze, che rappresentano le zone di assorbimento, oppure fratture che interessano varie ossa.

Tali fratture provocano lesione dei seni con relative infezioni e spesso deformità considerevoli.

Frattura mandibola

Per la sua collocazione topografica, la mandibola è esposta ai traumi in misura maggiore rispetto al mascellare superiore.

Le fratture della mandibola possono essere classificate in due grandi gruppi: fratture totali e fratture parziali.

Fratture totali

Fratture del corpo della mandibola. Ne fanno parte:

Fratture della sinfisi. Interessano la zona situata tra i canini. Se la frattura avviene con spostamento dei frammenti, i denti di un lato si presentano in normocclusione, mentre l’altro lato, mette in evidenza uno spostamento all’indietro e in basso dell’arcata dentaria, rispetto all’antagonista.

Fratture delle branche orizzontali. Sono situate nella zona compresa tra i canini e l’angolo mandibolare.

Lo spostamento dei frammenti, provoca una malposizione delle due arcate dentarie.

Le complicazioni immediate che insorgono in seguito a queste fratture sono: emorragia, caduta della lingua all’indietro, infezione e coesistenza di fratture della base del cranio, commozione cerebrale.

Per la guarigione è necessaria la formazione del callo osseo: un coagulo, interporoso tra i monconi o i frammenti del’osso leso.

Fratture dell’angolo della mandibola. Lo spostamento è minimo, per la forte azione dei muscoli che vi si trovano. Il risultato è una laterodeviazione del lato fratturato, con lieve apertura della bocca dal lato sano.

Fratture della branca montante. La rima della frattura è per la maggior parte delle volte orizzontale. Lo spostamento è minimo. In caso di spostamento dei frammenti si può avere: accorciamento della branca montante, risalita dei denti dal lato fratturato, spostamento del mento.

Fratture del condilo. Si suddividono in:

Fratture del collo del condilo. I sintomi consistono in dolore localizzato davanti al trago, impotenza funzionale, tumefazione.

Fratture del condilo. Sono più rare e sono causate da traumi diretti. Spesso, si ha infossamento del condotto uditivo esterno, con dolore articolare e impotenza funzionale.

Fratture parziali

Fratture del bordo alveolare. Si hanno in seguito a traumi diretti o per estrazione dentaria.

Fratture dell’apofisi coronoide. Sono l’effetto di traumi diretti, o di violente contrazioni del muscolo temporale.

Si distinguono in:

fratture del becco, in cui i frammenti di frattura rimangono in contatto, per l’azione del tendine del muscolo temporale.

fratture della base, in cui il frattempo può essere dislocato in alto, lateralmente o in basso.

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *