Protesi fissa ricostruttiva: la corona totale

Cosa si intende per protesi fissa?

La protesi fissa è un manufatto posizionato sui denti opportunamente preparati. Differentemente possiamo definire protesi fisiologica la protesi che scarica sull’osso le forze masticatorie tramite il paradonto. La protesi fissa ricostruttiva ha la funzione di ripristinare una porzione o l’intera corona dentale distrutta da processi patologici o traumatici. Per ancorarsi ai denti naturali sfrutta tre dufferenti tipi di ritenzione:

  1. Ritenzione extracoronale: si esercita tra la superficie esterna del dente preparato, moncone , e la superficie interna della ricostruzione, corona. È indicata nell’ancoraggio di protesi sostitutive.

  2. Ritenzione intracoronale: si realizza tra la superficie interna della preparazione, cavità, e la superficie interna della ricostruzione. Essa è utilizzabile solo per le ricostruzioni parziali dei denti danneggiati.

  3. Ritenzione intraradicolare: è data dall’azione svolta attraverso la superficie esterna di un perno e il canale radicolare. Essa si adatta all’ancoraggio di protesi sostitutive.

La protesi ricostruttiva di maggior rilievo è la corone totale che è caratterizzate da:

    • Bordo: deve risultare il più sottile possibile e terminare esattamente dove termina la preparazione

    • Profilo d’emersione: è la forma del contorno della corona nella zona sottogengivale: esso deve ricostruire esattamente la parte asportata durante la preparazione del moncone.

    • Profilo coronale: deve essere simile a quello degli elementi naturali. Profili eccessivamente sporgenti impediscono la normale stimolazione fisiologica.

    • Superficie occlusale: deve risultare idonea alla masticazione.

La preparazione dei denti per corone totali consiste nell’asportare uno strato di materiale dentale da tutta la superficie della corona clinica. Si esegue per ottenere lo spazio necessario per ospitare la ricostruzione protesica. Per nascondere l’eventuale collare metallico di una corona questa preparazione può essere estesa nel solco gengivale. L’esportazione di tessuto interessa tutta la superficie coronale. Per la protesizzazione di elementi con corone totali, si considerano sette diversi tipi di preparazione:

  1. Spalla 90°: si esegue appena sotto il margine gengivale. Deve risultare inclinata di 90° rispetto all’asse verticale del dente e presentare l’angolo interno acuto o arrotondato. Questa preparazione consente ricostruzioni esteticamente molto valide.

  2. Spalla 135°: è una derivazione della spalla a 90° che risulta molto utile quando si deve preparare un elementi con una porzione di radice scoperta.

  3. Bisello: si differenzia dalla spalla a 90° per la maggiore inclinazione verso il solco gengivale. L’angolo interno rimane vivo, mentre l’inclinazione del margine della preparazione può risultare variabile. Proprio per questa ragione questa preparazione risulta esteticamente indicata per tutti i tipi di corona, con la sola eccezione della corona a giacca, che richiede la spalla a 90°.

  4. Chamfer profondo: è simile a un bisello profondo con l’angolo interno arrotondato, viene preparato con una inclinazione di circa 105° rispetto all’asse verticale del dente. Questo tipo di preparazione consente di nascondere facilmente il collare metallico di una corona in metallo- ceramica o metallo-acrilica.

  5. Chamfer lungo: è la derivazione del precedente, rispetto al quale però risulta molto più dolce e inclinato. Risulta più indicato nella protesizzazione con corone auree fuse.

  6. Spalla a 90° con bisello: è una variante della spalla a 90°, dalla quale si differenzia per il diverso disegno del perimetro esterno. Dalla spalla viene eliminato lo spigolo perimetrale, ottenendo un piano di inclinazione variabile, detto bisello. Questa preparazione si adatto molto bene a tutti i tipi di corona totale, esclusa quella a giacca.

  7. Lama di coltello: non presenta una particolare conformazione, ma termine semplicemente con una sfumatura che ha la forma di lama di coltello. Una preparazione di questo tipo offre risultati estetici poco soddisfacenti.

Tutte le preparazioni descritte possono essere combinate tra loro. Tramite questi abbinamenti è possibile ottenere uno spazio vestibolare sufficiente a soddisfare l’estetica.

Sono conosciute altre tecniche per la preparazione dei denti per le corone totali?

Le altre tecniche conosciute sono:

  • Separazione: consiste nel tagliare verticalmente la corona in corrispondenza della biforcazione radicolare, separando così le radici.in seguito si ricava un moncone da ogni singola radice. I monconi così ottenuti si presentano molto ritentivi, ma risultano comunque adatti come pilastri di protesi a ponte o come supporti per l’ancoraggio di protesi miste.

  • Rizectomia: è l’estrazione di una o più radici da un dente pluriradicolato. Si rende necessaria quandole radici sono definitivamente compromesse da processi infettivi. I denti che hanno subito rizectomie o separazioni di radici devono essere ricostruiti con corone totali.

  • Perno moncone: è una particolare preparazione atta ad ospitare una corona totale. Realizzato in lega metallica costa di due parti: una emersa, il finto moncone e l’altra ritentiva. La preparazione di un perno moncone implica solamente l’intervento sul canale radicolare. Per la preparazione di questo canale si deve considerare sia il caso in cui il canale risulta sano o poco infetto che anche il caso in cui il canale presenti un’infezione nello stato avanzato. Nel primo caso occorre solamente allargare i canali radicolari, nel secondo invece occorre una terapia canale che prevede l’asportazione del tessuto. In generale, però, i perni devono essere lunghi almeno 2/3 della radice e devono avere diametro di circa 2 mm nella zona più spessa. L’ubicazione del perno nei denti monoradicolati non presenta alcuna difficoltà. Nei pluriradicolatideve essere collocato nel canale vestibolare, nel caso dei premolari superiori, nel canale palatale per i molari superiori e nel canale distale per i molari inferiori. I perni prefabbricati possono essere di due tipi: conici, che non generano forze rilevanti sulle pareti interne, e cilindrici che possono presentare problemi come le fratture degli apici radicolari.

In generale le corone totali sono delle ricostruzioni che servono a ripristinare elementi danneggiati da processi esterni. Esse possono essere:

  • Corone metalliche fuse: si realizzano in lega metallica con la tecnica della fusione. Essendo interamente in metallo non soddisfano alcun requisito esterno. Durante la realizzazione della protesi vengono estese dal tecnico su tutto il moncone.

  • Corone metallo-acriliche: più note come Weneer, sono formate da due parti, una fusa in metallo e l’altra estetica, realizzata in un secondo momento in resina acrilica, in modo da essere esteticamente soddisfacenti.

  • Corone in metallo ceramica: sono formate da un substrato metallico in lega nobile o non nobile, che sostiene una parte estetica in ceramica.

  • Corone a giacca:è una ricostruzione eseguita interamente in ceramica cotta su un sottile foglio di platino che viene rimosso dopo la lucidatura. Purtroppo queste corone sono abbastanza fragili ma vengono utilizzate solo a scopo ricostruttivo.

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