Resine acriliche

Con il termine resine acriliche si indica una svariata categorie di resine che differiscono tra loro per le caratteristiche e l’uso a cui sono destinate.

Come si ottengono questo tipo di resine?

Le resine acriliche si ottengono industrialmente in seguito a una reazione di polimerizzazione o di copolimerizzazione di derivati dell’acido acrilico(C3H4O2 ) e matacrilico(C4H6O2). Questi acidi contengono a loro volta anche nitrili, ovvero composti organici in cui è presente il gruppo nitrilico, e le ammidi, che sono sempre dei composti organici che derivano dall’ammoniaca. Le proprietà e i campi di applicazione di questi prodotti dipendono dalla natura chimica del monomero di partenza. Per esempio il nitrile acrilico è un prodotto rigido e poco solubile, mentre gli esteri degli alcooli sono molli e appiccicosi.

Vista la varietà di tali resine, quali sono le resine acriliche più note e utilizzate?

Il più comune è il polimetilmetacrilato ovvero un polimero ottenuto per mezzo della polimerizzazione del metilmetacrilato. Il polimetilmetacrilato è abbastanza stabile a temperatura ambiente ed ha un ottima resistenza ai solventi inorganici, mentre risulta solubile in alcuni solventi organici quali l’acetone e il cloroformio. Il suo assorbimento dell’acqua è dello 0,3 % del suo peso il che comporta una piccola espansione. Questa espansione risulta reversibile perchè l’acqua assorbita può essere facilmente eliminata facendola evaporare quindi facendo essiccare la resina. Ha anche delle buone proprietà meccaniche ma il suo aspetto negativo è caratterizzato dal fatto che ha una scarsa resistenza agli urti e alle abrasioni ma è facilmente riparabile in caso di rottura.

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