Ascesso dentale: cos’è e come riconoscerlo

Un ascesso dentale è un’infezione batterica che si manifesta attraverso del pus che si forma sui tessuti.

La creazione del pus, e quindi la formazione dell’ascesso, costituiscono in realtà un meccanismo di difesa per evitare che l’infezione si propaghi ulteriormente.

Un ascesso, se non viene affrontato in maniera adeguatamente, può provocare oltre al dolore anche dei seri danni sia alle gengive che ai denti. Esistono diversi tipi di ascesso: è bene imparare a distinguerli e rivolgersi sempre ad uno specialista per la corretta cura del cavo orale.

Vediamo insieme quali sono i tipi di ascesso principali e come distinguerli.

I diversi tipi di ascesso

Gli ascessi orali sono principalmente di tre tipi (gengivale, parodontale e periapicale) e si distinguono in base alla zona esatta in cui l’ascesso è localizzato.

L’ascesso gengivale è quello che si forma proprio nel punto in cui la linea gengiva incontra i denti.

Questo tipo di ascesso è con ogni probabilità quello meno grave se viene affrontato in tempo. Di solito si forma quando una gengiva subisce una lesione esterna causata dal cibo o talvolta anche da uno stuzzicadenti.

L’ascesso gengivale, come detto, non provoca grossi danni se non sfocia in un ascesso parodontale. Quello parodontale infatti è un tipo di ascesso che va ancora più nel profondo della gengiva. Questo può provocare danni perché il pus può arrivare ad intaccare anche l’osso della mascella, per cui è necessario agire con tempestività.

Infine c’è l’ascesso periapicale, che ha origine nella polpa del dente solitamente a seguito di una carie trascurata. In questo caso tutti i tessuti circostanti potrebbero subire un infiammazione e provocare danni non indifferenti.

Di solito sono i denti del giudizio a rientrare in maniera più frequente in questo tipo di ascessi.

L’infezione in atto rischia poi seriamente di intaccare gengive e denti in maniera irreversibile a volte.

Altre possibili cause di ascesso possono essere: una malattia delle gengive, traumi dentali, interventi bruschi nella pulizia dei denti o interventi chirurgici non compiuti correttamente.

Ma è soprattutto chi non osserva una corretta igiene orale ad essere maggiormente esposto al rischio di incorrere in un ascesso, per via della copiosa quantità di placca prodotta.

Anche chi dovesse avere un sistema immunitario indebolito da altre patologie ha molte probabilità di sviluppare un ascesso, così come altri tipi di infezioni.

I sintomi principali di un ascesso: riconoscerli e recarsi subito da uno specialista

Il sintomo principale di un ascesso risiede certamente nel dolore associato alla difficoltà di masticazione e al gonfiore localizzato.

Il dolore può essere pulsante e continuo, oppure manifestarsi al contatto col dente oppure quando si mangiano cibi caldi o freddi.

La fuoriuscita o la produzione di pus è un altro campanello d’allarme da non sottovalutare assolutamente, così come le gengive sanguinanti o denti che si muovono e presentano un colore chiaramente diverso rispetto a quello originale.

Di solito il dolore è il segnale inequivocabile che qualcosa non va, ma anche gli altri sintomi non vanno sottovalutati. Anzi, è necessario recarsi immediatamente da uno specialista qualora dovessero presentarsi.

Quelli appena elencati sono i sintomi tipici di un ascesso dentale acuto.

Ma può capitare che talvolta un ascesso si cronicizzi manifestandosi in maniera  quasi del tutto asintomatica.  In quei casi solamente una radiologia può accertare il fatto che si sia formato un ascesso periapicale, ovvero quello che parte dalla radice del dente e va intaccare i tessuti circostanti.

Risulta importante verificare anche il gonfiore, che spesso è associato al dolore. Maggiore sarà l’entità del gonfiore e più probabilità ci saranno che si tratti di un ascesso più evoluto e quindi potenzialmente più pericoloso.

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