La devitalizzazione

Una carie trascurata può rendere necessaria la devitalizzazione del dente. Se entra, infatti, in profondità può andare ad intaccare la polpa dentaria, dove si trova la parte “viva” del dente. Altre cause di infiammazione e infezione di questo tessuto possono essere una contaminazione batteria o un trauma. L’infiammazione, nella maggior parte dei casi piuttosto dolorosa, può propagarsi causando ascessi o granulomi intorno all’apice o alla radice del dente.

In questo caso si rende necessario un intervento di devitalizzazione del dente, chiamato anche cura canalare. Il dentista andrà a rimuovere la polpa dentaria riempiendo la cavità rimasta con cemento canalare. L’intervento avviene, ovviamente, sotto anestesia. La parte più delicata riguarda proprio la pulizia del canale, che deve avvenire dopo un’accurata misurazione della sua lunghezza attraverso una radiografia e con l’ausilio di uno strumento chiamato localizzatore apicale
Nelle giornate successive sarà possibile accusare un indolenzimento dell’area in cui il dentista ha operato, ma in genere il disturbo passa in due o tre giorni. In alcuni casi le noie possono non essere finite qui, con un ascesso che si viene a creare nel caso in cui siano ancora presenti dei batteri. E’ il caso di rivolgersi nuovamente al dentista, che risolverà il problema procedendo al drenaggio dei canali.

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